Il Fondo Alberto e Angelica Musy al Convegno “Nuovi inizi: il lavoro come strumento di inclusione per le persone detenute”

Il Fondo Alberto e Angelica Musy sceglie quotidianamente di impegnarsi per una società più giusta e capace di offrire nuove opportunità anche a chi, in passato, è stato giudicato colpevole di un reato.

Ha testimoniato il suo costante impegno anche in occasione del convegno “Nuovi Inizi: il lavoro come strumento di inclusione per le persone detenute”, tenutosi mercoledì 12 marzo presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali di Torino.

L’evento, esito di lunghi mesi di stretta collaborazione tra il Fondo e il Gruppo Giovani Industriali, è stato fortemente voluto e organizzato dalle due realtà, insieme alla Fondazione Ufficio Pio e a THEA – The European House Ambrosetti, in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Città di Torino e con il contributo della Camera di commercio di Torino. Amministratori Pubblici, Sistema Penitenziario, Enti Filantropici e società civile hanno scelto di riunirsi,  in un momento di confronto e pensiero, volto alla promozione di giusti equilibri tra sicurezza e rieducazione durante il periodo di esecuzione penale.

Nelle tre ore di lavori, sono intervenuti il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto che ha rimarcato l’importanza della formazione professionale, universitaria e dell’avviamento al lavoro, quali modelli virtuosi attraverso cui offrire un’opportunità concreta e dignitosa a chi, durante il percorso di pena, ha scelto di rimettersi in gioco e investire nel proprio futuro. Marco Gay, Presidente dell’Unione Industriali di Torino ha sottolineato il ruolo fondamentale delle aziende nell’essere motore di un cambiamento positivo capace di generare cambiamenti benefici positivi per la collettività. L’intervento del Presidente è stato ulteriormente rafforzato da quello della Presidente del Gruppo Giovani Industriali, Barbara Graffino “Per noi giovani imprenditori l’impegno sociale è prioritario. Per questo motivo abbiamo scelto di portare avanti il progetto di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, unendo le forze con il Fondo Musy e la Fondazione Ufficio Pio, per offrire insieme una seconda possibilità a chi ha sbagliato e desidera ora rimettersi in gioco.”

In carceri sempre più affollate – a Torino il Carcere Lorusso e Cutugno è attualmente occupato al 132% – la Fondazione Ufficio Pio e il Fondo Alberto e Angelica Musy contribuiscono alla promozione di modelli di reinserimento sociale efficaci, destinati in particolare alle persone che beneficiano dell’art. 21 e possono svolgere attività lavorative all’esterno, affinché il periodo di reclusione non sia un mero allontanamento dalla società ma occasione di crescita e recupero.

Crediamo nel lavoro come strumento di reinserimento perché tra le oltre 60 mila persone che stanno scontando una condanna nei penitenziari del nostro Paese, il 62% ha già subito almeno una carcerazione precedente ma il tasso di recidiva si riduce al 2% fra coloro che hanno potuto usufruire di percorsi di formazione professionale e di percorsi lavorativi strutturati​. Tuttavia, ad oggi, solamente un terzo del totale dei detenuti risulta attualmente impiegato in attività professionali, perlopiù alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria; tra questi, solo un esiguo 1% è occupato in un’impresa privata.

Chiudiamo questa news con un virgolettato di Angelica D’Auvare “Il Fondo Musy, da 10 anni al servizio delle persone detenute intenzionate a cogliere una nuova opportunità che ne qualifichi il rientro nella società, propone oggi un’alleanza innovativa con il territorio, da Fondazione Ufficio Pio al Gruppo Giovani Imprenditori , per proporre sempre maggiori opportunità di lavoro a quanti le vogliano cogliere. Il nostro sentimento è quello di dare voce a tutte le vittime e accompagnare il difficile percorso dell’essere umano.

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